La spettacolarità della morte nell'ethos dei Baustelle

Fecha

2018-09

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Resumen
La storia della narrativa mondiale ha fatto e fa tutt’ora uso della figura della morte come la minaccia, spesso inevitabile, della fine di ogni cosa. La sua presenza o la sua assenza in una storia, può determinare addirittura il genere letterario di appartenenza di una data opera letteraria. La tragedia greca sarebbe decisamente meno tragica se l’incombere della morte avesse una presenza meno pressante, e i gialli e i polizieschi poco avrebbero da raccontare se il fattore morte venisse meno. I generi musicali non sono né estranei né immuni a questa variabile. Essa ripercuote nei testi delle canzoni, nelle variazioni musicali e nei movimenti orchestrali all’interno di un’opera: l’incombenza della morte condiziona l’andamento ritmico e l’umore dell’intero componimento. In questo lavoro, cercherò di dimostrare in quale misura questo accade, e per farlo analizzerò l’opera complessiva della band toscana Baustelle. L’obiettivo nel farlo è quello di palesare la posizione soggettiva degli autori, che emerge dalla scelta tematica di molti dei loro componimenti. Le forme della morte e le sue occorrenze lungo il percorso sono variabili. Anche se di primo acchito si potrebbe pensare alle molteplici forme che la morte può assumere, in questo lavoro mi riferirò anche alle occorrenze dei temi relativi al suicido, all’apocalisse e alle malattie terminali, che ricorrono lungo quasi due decenni di testi.

Palabras clave

Baustelle, Morte, Stile musicale

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